L’Italia: un hub energetico per l’intera Unione Europea

L’Italia: un hub energetico per l’intera Unione Europea

Per decenni l’importazione di gas dalla Russia per l’Italia e l’Europa non è mai stato un problema, anzi è stata la scelta più conveniente sia per le compagnie energetiche che per gli Stati europei. Il 24 Febbraio 2022, l’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina ha inevitabilmente creato problemi di approvvigionamento energetico per molti paesi europei, i quali in seguito all’applicazione delle sanzioni volute da Stati Uniti e Unione Europea, hanno dovuto necessariamente diminuire la loro dipendenza dal gas russo.

Il conflitto russo-ucraino, che ormai dura da più di cento giorni, rappresenta una svolta epocale sotto il profilo securitario e geopolitico, ma anche e soprattutto per l’approvvigionamento energetico di molti stati membri dell’Ue, in primis, Italia e Germania tra i più dipendenti dal gas russo. Pertanto, la diversificazione delle fonti energetiche è diventata una priorità dell’agenda politica di molti governi europei, tra cui quello italiano. Per esempio, nel 2021 l’Italia ha consumato circa 76 miliardi di metri cubi di gas, di questi, solo 3,34 miliardi di metri cubi sono stati prodotti da giacimenti nazionali, mentre 29 miliardi di metri cubi che rappresentano circa il 40% del nostro import di gas, sono stati forniti dalla Russia.

Autore: Dr. Gabriele La Spina

Capo Redattore e analista geopolitico per gli affari europei, presso l’Istituto Analisi Relazioni Internazionali (IARI)

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